Metodo Marìa Fux
Danzaterapia
“Danzare l’ascolto”
Seminario di sensibilizzazione musicale attraverso il corpo
Milano, sabato 26 maggio 2012
Il “filo della musica”.
La musica è l’arte combinatoria dei suoni i quali, propagandosi nell’aria, vivono, divengono e si spostano nello spazio. Il loro movimento è un eterno fluire di domande e risposte. I suoni s’inseguono, si allontanano, dialogano tra di loro per approdare ciclicamente ad una sensazione di “compiutezza e risoluzione”.
Il corpo del danzatore come il suono, vive, si muove, e diviene nello spazio, in un continuo succedersi di stati di appagamento e ricerca di soluzioni per approdare ciclicamente ad una sensazione psico-motoria ed emozionale di “compimento e benessere”.
La musica, quando ben recepita, è in grado di modificare il corpo e il gesto del danzatore sia a livello di forma (l’aspetto esteriore del corpo – così come il suo impulso al movimento – vengono forgiati e ispirati dall’evento sonoro); sia a livello di materia (il suono attraverso la vibrazione, influenza e modifica la materia corporea nella sua struttura).
Per usare una metafora, la musica (questa combinazione di suoni) è come un tessuto la cui trama può essere colorata o no, fitta o rada, banale o interessante, complessa o immediatamente comprensibile per la sua semplicità.
La trama è un intreccio di fili che determinano la struttura del tessuto musicale; per comprendere la musica e successivamente interpretare e improvvisare (costruire il proprio tessuto unico e irripetibile), è necessario familiarizzare con l’azione di:
RICONOSCERE E SEPARARE I DIFFERENTI FILI
A livello esecutivo il danzatore si pone quindi come lo strumentista di un’orchestra che ha una visione molto particolare del proprio “filo musicale”. A livello interpretativo invece, il danzatore si trasforma nel direttore d’orchestra che ha un “sentito globale” dell’opera (o del brano musicale o del tessuto). E’ in grado di vedere tutti i “fili”, di riconoscerli, di separarli (ma anche introdurre delle novità/improvvisazioni) per lasciarsi influenzare e trasportare dalla musica nella sua totalità, scegliendo di seguire ed enfatizzare (accentuare) questo o quel “filo della musica”.
Solo così la gestualità del danzatore diventerà ricca, coerente, pulita, carica di presenza e di richiami perché dialogante con la musica, e soprattutto sempre diversa.
La danzaterapia di Marìa Fux si poggia in modo incisivo sulla musica e sulla sua comprensione corporea.
Non è necessario essere musicisti o strumentisti per entrare in contatto con il “filo della musica”.
Quello che possiamo fare è esporci al suono ripetutamente (esercitarsi), scegliendo musiche interessanti (riconoscimento/ricerca) e almeno al principio, essere accompagnati in questo percorso da una persona esperta capace di mediare (guida all’ascolto) e di stimolare il processo di traduzione dai suoni al movimento. L’approccio a tale tecnica deve essere a mio avviso, totalmente “fuxiano”; in altre parole un approccio privo di ripetitività e impregnato dal metodo di Marìa.
E’ indispensabile uno spiccato desiderio di comprensione e autonomia, una disposizione a varcare la soglia di un mondo differente, la musica, così simile alla danza, dove i rapporti corpo-mente-tempo sono distorti rispetto al nostro comune sentire. Non sempre è possibile spiegarsi razionalmente tutto quello che succede.
E’ urgente ascoltare intensamente; concentrarsi, sentire, fidarsi, accettare e lasciarsi trasportare dalla musica; per perdere e ritrovare il “filo della musica” e sostenerlo attraverso la continuità del movimento.
E’ mio profondo desiderio che continuiate a cercare, e vi auguro con tutto il cuore di trovare il vostro “filo nella musica” per esprimerlo attraverso la danza.
Che questo percorso di scoperta vi porti grandi soddisfazioni, e che possiate esprimerle attraverso i vostri corpi.
Buon seminario, grazie,
Valentina Vano
Le musiche utilizzate saranno a disposizione dei partecipanti a partire da questa sera, sul sito internet:
www.vanovalentina.wordpress.com
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