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Il momento più emozionante

Punti di vista: il conduttore

L’incontro con un nuovo gruppo rappresenta sempre il momento più emozionante.
Straordinario per il mistero e la tensione che racchiude in sè, questo momento è una vera prova accompagnata da una serie infinita di dubbi che non devono naufragare in paure o ansia per quello che verrà: in danzaterapia la conoscenza è il dubbio.
Il dubbio si trasforma nell’allegria di non sapere.

L’esperienza corporea e lavorativa di Marìa Fux coadiuvata da oltre 70 anni di esperienza pratica nella danza rimarca con insistenza che la metodologia da lei proposta enfatizza il lato artistico della persona per premiarne il talento creativo. Il coraggio, la spregiudicatezza fondata sulla conoscenza.
Riguardo alla formazione in danzaterapia il panorama italiano fornisce una variegata gamma di approcci (metodi) tutti altamente qualitativi, affinché ognuno possa davvero scegliere in base a ciò che è e sente.

Il conduttore di danzaterapia può essere una persona, proveniente da diversi settori dell’arte o del movimento corporeo, innatamente predisposta a aprire un generoso canale di ascolto interiore verso se stesso e verso l’altro. Dovrà costantemente monitorare le proprie motivazioni, aggiornarle, rinnovarle…“per quale motivo mi sono avvicinato alla danzaterapia? con quale proposito reitero il mio rimanere nel cammino? quali sono  oggi, i contorni dei miei limiti?”
La danzaterapia non ammette tempi brevi e lo spazio per le domande, quelle giuste, avanza.

Nella metodologia Fux bisogna considerare che per affrontare un primo incontro non esiste un manuale di istruzioni nè una tecnica migliore dell’altra, come dice Maria Fux: “Non c’è una ricetta…non ho una formula da darvi“.
L’approccio corretto è quello suggerito dalla sensibilità personale che valorizza la disponibilità di interazione tra il ritmo interno del conduttore e quello del gruppo nel contatto del corpo con la contenzione della musica (o semplicemente del suono).

C’è chi prepara minuziosamente musica ed immagini, chi comincia dalla musica, chi dalle immagini, altri che si affidano maggiormante all’improvvisazione: non c’è una regola. Dipende dalla personalità e dal background del conduttore che si sentirà più comodo attuando in questa o quell’altra maniera pur di riuscire nell’intento: compiere un gesto artistico e come tale irripetibile, ogni volta. Solo in questo caso il corpo del gruppo, che rappresenta tante individualità, sarà condotto con successo ad esprimersi attraverso la creatività della danza sconfiggendo le resistenze iniziali o quelle potenziali che sono sempre in agguato di fronte a una nuova consegna.
Il corpo che dice la verità assume, rispetto a se stesso, un’estetica unica e indiscutibile proprio perchè vera. Se tutto ciò accade, anche per un solo istante nell’arco dell’ora della durata dell’incontro, l’obiettivo terapeutico è stato ampiamente raggiunto.

Valentina Vano
Danzaterapista, Milano, MI, Italy
w: www.metodomariafux.com | @: danzaterapia@ymail.com|
t: (+39) 339 4805 033

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Noi, la Radice

Valentina Vano Danzaterapia Maria Fux Danza movimentoterapia

 La parola è: il gruppo

Con il termine gruppo s’intende un insieme di individui condividenti.

Il gruppo di danzaterapia deve portare a termine un compito (la consegna del conduttore), partecipa della medesima aspettativa (il benessere e il cambiamento) ed è caratterizzato dall’interdipendenza delle azioni dei suoi componenti, ciò significa che tutti hanno a che vedere con tutti.

L’etimologia ci offre due linee di riflessione sulla parola gruppo: il nodo ed il tondo.

Anticamente il termine  gruppo non esisteva in quanto l’individuo e la società erano due fenomeni separati sovente in contrapposizione tra di loro.

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Il significato primario dell’italiano groppo era il nodo, avvicinato dai linguisti al provenzale “grop” ed al germanico “kruppa”, cioè matassa arrotolata.

Inoltre pare che i termini “groupe” e “croupe” abbiano entrambi origine dall’idea di un tondo.

Questo esplicito riferimento al nodo e al tondo porta immediatamente a visualizzare la forma del tipo di legame che si instaura tra i membri di un insieme ed al tipo di coesione, frutto di relazioni sicuramente non lineari ma circolari, molto simili ad una matassa, quale risultato di un fitto intreccio di vissuti.

Nella danzaterapia di Marìa Fux il gruppo è la radice dell’incontro

Dal gruppo si dipanano i principali stimoli che come fili garantiscono la crescita artistica dell’incontro.
Il gruppo irrora di vigore l’immaginario gestuale e simbolico del conduttore; le dinamiche della conversazione motoria tra i vari membri diventano così più vere e convincenti. Questa sinergia rappresenta una guida invisibile ma concreta che, in relazione al limite, disegna nitidamente la costellazione di ombre e luci dell’incontro.

Per il conduttore il gruppo nel suo insieme, formato da tante individualità, costituisce quindi l’unico vero ancoraggio e saldo deve essere il legame tra gruppo e conduttore per un buon sviluppo reciproco e una futura crescita condivisa.

Maria Fux

Valentina Vano
Danzaterapista, Milano, MI, Italy
w: www.metodomariafux.com | @: danzaterapia@ymail.com|
t: (+39) 339 4805 033

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